Allenarsi con i watt
Quando ho iniziato a boccheggiare pedalando per la prima volta sulla mia prima bici da strada, ho subito capito quanta strada avrei dovuto fare prima di poter stare insieme al gruppo dall’inizio alla fine dell’uscita.
Cercando di colmare questo gap enorme che mi si presentava davanti, ho posto una serie infinita di domande a chiunque mi capitava a tiro, con l’obiettivo di far tesoro dell’esperienza altrui. Ebbene, mi sono trovato di fronte una serie imbarazzante di convinzioni diverse, spesso anche totalmente contrapposte.
Non c’è ciclista che non si sia posto domande come: Quanto mi devo allenare per migliorare? Come mi devo allenare? Con che frequenza? Con quale intensità? Quando inizia il programma di allenamento? Quanto deve durare? Quanto fondo devo fare prima di affrontare le salite? Come faccio a sapere se ho raggiunto il miglior stato di forma? Come faccio a sapere se sono migliorato rispetto allo scorso anno? Cosa devo fare per migliorare il prossimo anno? Con che frequenza devo riposare? Per quanto tempo? Etc. etc. etc.
L’approccio ingegneristico che purtroppo (o per fortuna) fa parte della mia indole, mi ha fatto cercare dati oggettivi per convalidare o smentire tutte le varie affermazioni raccolte sul campo. Ho quindi iniziato a raccogliere dati con il mio Garmin. Per ogni uscita raccoglievo tanti dati, ma velocità, cadenza, frequenza cardiaca sono tutti parametri importanti, che però non possono essere considerati oggettivi. La velocità, per esempio, a parità di percorso, può essere influenzata dal vento o dall’essere in scia. Ma soprattutto, tutti questi dati non mi dicevano come colmare il famoso gap: come migliorare.
Ho iniziato perciò a documentarmi alla ricerca di programmi di allenamento. Devo dire che in questo hanno giocato un ruolo fondamentale gli articoli di www.pianetaciclismo.com (cui disinteressatamente rimando per i dovuti approfondimenti) che mi hanno aiutato moltissimo ad approcciare con metodo questo sport. Ho imparato la teoria della supercompensazione, principio base fondamentale del perchè allenarsi, e l’importanza di una vera e propria programmazione degli allenamenti: la periodizzazione!
La prima fase dell’allenamento, quella di preparazione, è chiara: occorre aumentare progressivamente i volumi (valutati in ore o in chilometri) partendo da intensità molto basse che, anche queste progressivamente, devono crescere. La seconda fase, quella di specializzazione, tuttavia, è più problematica, perchè si richiede di aumentare ancora l’intensità diminuendo i volumi. A questo punto, pur fidandomi della teoria, è sorta spontanea la domanda: come accidenti misuro questa intensità? Non solo, ma a questa, sono seguite una serie interminabile di ulteriori domande che riconducevano tutte ad una sola risposta: Watt!
Senza indugiare oltre ho acquistato un sensore di potneza e si è letteralmente aperto un mondo simsurato di dati oggettivi. Subito dopo, si è posto un problema, come interpretare questi dati?
Finalmente, grazie alle teorie illuminanti di Allen e Coggan (il loro libro “Training and Racing with a Power Meter” è una guida imperdibile) trovo le risposte oggettive a tutte le domande. Peccato che il libro sia in inglese e che loro rimandino l’analisi dei tuoi dati sul loro sito http://home.trainingpeaks.com/ a fronte del pagamento di un abbonamento. È però di grande aiuto un software opensource dalle potenzialità immense: Golden Cheetah, che soprattutto è gratis!
Pedalare con un sensore di potenza significa pedalare consapevolmente. C’è chi pedala solo per il gusto di farlo, chi non vuole essere schiavo dei numeri, chi vorrebbe migliorare ma non ha ne la voglia ne la pazienza di analizzare i propri dati. Ho rispetto di tutti i punti di vista perchè grazie a Dio siamo tutti diversi. Per me, la possibilità di sapere quanto dovrò allenarmi la prossima settimana e a quale intensità, e così per le successive settimane fino a poter raggiungere il miglior stato di forma, non ha prezzo! Soprattutto non ha prezzo la possibilità di raggiungere il miglior stato di forma in corrispondenza della Gran Fondo cui tengo di più, senza sottrarre un solo minuto più del necessario alla famiglia e senza dover dipendere da alcun allenatore o da alcun sito per quanto specializzati possano essere!
The Coach!